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In questo saggio, Cristiano Luciani si occupa dei rapporti di Montale con la Grecia moderna, di cui il poeta ebbe direttamente a parlare in varie missioni come inviato per il "Corriere della Sera". I suoi "pezzi" sono poi finiti nella raccolta delle prose di viaggio Fuori di casa e rappresentano un fondamentale contributo non solo per la natura in sé cronachistica, ma soprattutto per la comprensione di parte della poetica montaliana, quella soprattutto che ha istituito un legame ideale e ideologico con forse il massimo esponente della poesia neogreca, l'alessandrino Costantino Kavafis. Più latente sotto certi aspetti può considerarsi l'affinità con la figura di Giorgio Seferis; un rapporto fatto di simboli, di contingenze biografiche e di riflessioni sul senso dell'esistenza umana. Oltre a questi contatti "poetici" ed estetici, il libro analizza la fortuna di Montale in Grecia attraverso le traduzioni delle sue poesie.